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Nettezza urbana, indagati a Vibo i vertici Ecocar

La Procura chiude le indagini sui disservizi registratisi in città a cominciare dal mancato spazzamento. Coinvolti il rappresentante della ditta, il capoarea, il responsabile tecnico e il direttore territoriale. Le gravi carenze sono state denunciate a più riprese dai media e formalmente anche dal sindaco

Il procuratore Camillo Falvo e il sostituto Concettina Iannazzo

Vent’anni di ombre su cui si intende fare luce. Iniziando dalla fine. Perché i capitoli da sfogliare sono tanti quando è di nettezza urbana che si parla. Tassello dopo tassello, però, quel puzzle lo intende ricomporre il procuratore Camillo Falvo, che di certo non si è tirato indietro davanti all’olezzo che ammorba la città ormai da lustri.
Così è dall’ultima pagina che è partito, accendendo i riflettori sul servizio che da un anno è gestito dall’Ecocar, con l’avviso di conclusione indagini preliminari notificato ai vertici della ditta. Si tratta di Pietro Dominici, legale rappresentante di Ecocar, Francesco Deodati, capo area dei cantieri, Antonio Natoli preposto alla gestione tecnica e responsabile del cantiere vibonese, e Carmine Orlando, direttore dell’unità territoriale, indagati in concorso per inadempimento di contratti di pubbliche forniture. Ai quattro, infatti, si contesta il fatto di non aver adempiuto agli obblighi dovuti dal contratto in essere con il Comune dall’11 settembre 2020 facendo dunque «mancare opere necessarie al servizio pubblico integrato di igiene urbana comunale» in particolare «omettendo il servizio di spazzamento, scerbamento e ritiro dei rifiuti» o eseguendo «in maniera difforme e inadeguato rispetto a quanto contrattualmente previsto».

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