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Vibo, l’affaire rifiuti scuote la città. Il sindaco Limardo riparte dal servizio

Dopo le indagini della Procura, Maria Limardo fa il punto sulla gestione della nettezza urbana. Sulle carenze ricorda di essere andata «personalmente in Procura», mentre sul lavoro degli uffici ribadisce «l’autonomia dei funzionari»

Due indagini, dieci indagati e l’affaire rifiuti che continua a “puzzare”. Una storia che si ripete, come un refrain. Anche se cambiano gli attori e le comparse, il canovaccio, infatti, è sempre lo stesso. Ma all’indomani degli avvisi di conclusione indagine notificati ai vertici Ecocar – ai quali si contesta il mancato rispetto del capitolato – e ad ex amministratori, ex funzionari e attuali dirigenti – in questo caso l’indagine è relativa alla gestione del servizio da parte dell’Eurocoop negli anni 2008-2014 – di risposte non ce ne sono ancora molte così come reazioni.

A spezzare il silenzio solo il sindaco Maria Limardo che sul servizio le idee le ha chiare. Parla dei miglioramenti e non nasconde le criticità che ad oggi permangono «ma non mi arrendo». Lo ribadisce a più riprese, questo. «Noi stiamo lavorando da due anni – spiega – per portare legalità, trasparenza ed efficienza in tutti i settori. E da quando ci siamo insediati abbiamo posto particolare attenzione al comparto dei rifiuti». Ripercorre le tappe, dalla Dusty con cui «sono stata a martellare fino alla fine e poi anche con l’avvicendamento». E proprio perché la nettezza urbana è da sempre un nodo «la decisione – spiega il sindaco – di chiedere aiuto al prefetto Zito per le procedure di gara con una commissione al di sopra di ogni sospetto e competente. E così – sottolinea – è stato».

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