Scuole sulla via dello sgombero, incertezza sui tempi dei lavori, rischio doppi turni per gli studenti di qualche istituto che potrebbero essere costretti a seguire le lezioni in orario pomeridiano e, se non arrivasse una soluzione, l’incubo della Didattica a distanza che nessuno osa nominare al momento per evitare il linciaggio delle famiglie, ma che indubbiamente potrebbe rappresentare una sorta di terza via in caso di estrema necessità. «D’altronde ci hanno insegnato – rammenta qualcuno dentro e fuori dal palazzo municipale – che è didattica a tutti gli effetti».
I lavori di adeguamento sismico, efficientamento energetico e risistemazione degli edifici che ospitano gli istituti Don Bosco, Garibaldi e Murmura rischiano, insomma, di creare disagi enormi alle famiglie e soprattutto di non garantire agli studenti spazi e strumenti necessari alla didattica.
E dopo che il Comune ha deciso di fare «un’indagine di mercato – per stare alle parole di Antonio Schiavello (FI) – per verificare l’esistenza di immobili nei quali eventualmente collocare gli studenti», la tensione inizia a tagliarsi a fette, forse anche più che in precedenza. Con le opposizioni di nuovo sull’Aventino e la maggioranza a tentare di difendersi, pure durante le commissioni. Nella giornata di ieri, la seconda puntata di un film che rischia di trasformarsi in una vera e propria serie, destinata a durare tutta l’estate.
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