Il conto alla rovescia è ormai partito. E di tempo ne resta poco. Perché settembre, in fondo, è dietro... l’angolo e di aule per gli studenti della Garibaldi, della Don Bosco e della Murmura-Trentacapilli (dove si dovranno eseguire lavori di adeguamento sismico e messa in sicurezza) ancora non ce ne sono. Così per emergenza che chiama, c’è l’Ufficio territoriale del Governo che risponde. E il caso delle scuole è arrivato direttamente sul tavolo del prefetto Roberta Lulli che ha convocato le parti per fare il punto.
Punto e accapo, per meglio dire. Perché fatta la manifestazione di interesse il Comune sembra avere fatto un passo indietro, avviando una ricognizione tra gli edifici pubblici.
Chiari i numeri – tre scuole da riallocare e ossia 56 classi da trovare per oltre 1500 studenti – così come le preoccupazioni espresse dal sindaco Maria Limardo. Da qui la celere convocazione da parte del Prefetto che ha sottolineato «l’importanza di individuare rapidamente soluzioni che possano scongiurare situazioni di disagio per alunni, famiglie e lo stesso personale scolastico».
Al riguardo – hanno fatto sapere all’esito della riunione – è stata ottenuta dai rappresentanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri, intervenuti alla riunione, la disponibilità «a procrastinare la presa in consegna dell’immobile, ove era da tempo prevista la realizzazione di una sala espositiva ed il trasferimento di importanti uffici investigativi» con l’obiettivo, fatto proprio dai militari, «di dare un segnale di vicinanza e di solidarietà, a beneficio dei giovani studenti, anche in ragione della ideale dislocazione nel centro cittadino del plesso e della possibilità di garantire con l’ampio cortile interno a disposizione l’agevole afflusso e deflusso di alunni e accompagnatori».
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