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Illeciti nella discarica di Alli, condannati Gavioli e Melandri

Sentenza di primo grado a dieci anni dal blitz che portò al sequestro dell’impianto

Discarica di Alli

A dieci anni dal blitz della Guardia di Finanza si chiude il processo sui presunti illeciti nella gestione della discarica di Alli. Ieri pomeriggio infatti il collegio del Tribunale di Catanzaro ha emesso la sua sentenza dopo sei anni di udienze. Due le condanne, una sola assoluzione piena e altri 13 imputati sono stati assolti per alcuni capi, mentre per altri è intervenuta la prescrizione. I giudici, presidente Carmela Tedesco, hanno condannato l’imprenditore Stefano Gavioli, di Venezia, proprietario della società “Enertech”, che all’epoca dei fatti gestiva la discarica, a 4 anni e sei mesi di reclusione proprio per il reato associativo, mentre è stato assolto per corruzione e disastro ambientale; condanna di 2 anni con sospensione condizionale della pena per Graziano Melandri, ex commissario delegato per l’emergenza ambientale in Calabria dal 9 marzo 2011, che ha rinunciato alla prescrizione. Il collegio difensivo di Gavioli ha così commentato l’esito del processo: «L’impianto accusatorio appare fortemente ridimensionato, visto che il Tribunale ha assolto perché il fatto non sussiste il dottor Gavioli dalle ipotesi di disastro ambientale e corruzione. Ora - scrivono gli avvocati Andrea Soliani e Roberto Losegno - non possiamo che attendere il deposito delle motivazioni per impugnare la decisione dei giudici sentenziato oggi».

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