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Comune di Vibo, dirigenti e sindacati difendono i premi

Fanno discutere i 300mila euro liquidati dal Comune al personale oltre che per il trattamento accessorio anche per le indennità di risultato

Un vero e proprio polverone è stato sollevato, nella giornata di ieri, dopo la liquidazione delle “performance” dei dipendenti comunali del Comune di Vibo e delle indennità di risultato dei dirigenti che complessivamente valgono oltre 300mila euro. E allora va fatta inevitabilmente un po’ di chiarezza: è ovvio – come già riportato nell’edizione di ieri – che non vi sia stata alcuna violazione di legge. Ed appare altrettanto scontato che il trattamento accessorio costituisca un diritto dei lavoratori. Quel che fa specie è, invece, come i due dirigenti siano riusciti ad attribuirsi circa 9500 euro cadauno di indennità di risultato e ai dipendenti siano state anche liquidate le spettanze relative alle “performance”, per stare a quanto scritto nella determina, «a titolo di produttività». E con voti di tutto rispetto: perché circa il 10% ha ottenuto 100/100, la stragrande maggioranza si è attestata tra 90/100 e, dalle “pagelle” pubblicate, solo qualche sfortunato lavoratore (magari senza santi in paradiso), si è fermato intorno agli 80/100.

Voti che si vedono solo in pochi posti al mondo, dove l’efficienza è di casa. Non a palazzo “Luigi Razza”: un Comune ormai in perpetuo default, nel quale i servizi languono – da sempre – e per il rinnovo di un semplice documento di identità i cittadini devono ricorrere alla stampa! Un Ente, sul cui albo pretorio compaiono errori in serie, che costringono spesso gli eccellenti lavoratori a correggere e cancellare con la matita rossa fior di provvedimenti. O ancora, per restare all’attualità un Ente che dopo un mese non è ancora riuscito a trovare una soluzione per i cittadini che da un mese sono senz’acqua o a quanti nel corso della pandemia, con i lavoratori in smart working, non riuscivano ad avere neanche una risposta via email. L’elenco potrebbe essere ancora lungo ma bastano i servizi a parlare.

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