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"Contagio allo Jazzolino", l’Asp di Vibo risarcisce gli eredi

Un pensionato negli anni 2003-2010 aveva contratto l’epatite C

Si è conclusa con un accordo transattivo e un cospicuo risarcimento, prima ancora di una pronuncia giudiziaria definitiva, la controversia tra l’Asp e gli eredi di un pensionato dializzato il quale – negli anni 2003-2010 – era rimasto contagiato dal virus dell’Hcv (Epatite C) nel corso del trattamento emodialitico cui si sottoponeva con cadenza trisettimanale all’ospedale Jazzolino, per grave insufficienza renale. In base a quanto rilevato dall’avvocato Orsola Pronestì (difensore degli eredi del paziente nel frattempo deceduto in seguito all’aggravamento della patologia contratta), al momento dell’ingresso in ospedale il paziente presentava un quadro enzimatico epatico perfettamente nella norma, salvo poi riscontrare, dai controlli successivi eseguiti nel corso delle sedute di emodialisi una positività al virus, «che poteva trovare la sua eziologia – sottolinea il legale – esclusivamente nel mancato rispetto, da parte della struttura sanitaria, delle primarie condizioni igienico sanitarie che devono accompagnare l’esecuzione di qualsiasi intervento clinico e devono essere garantite per tutto il corso della degenza ospedaliera, costituendo un minimo di diligenza assolutamente imprescindibile».

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