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Nicotera, schiuma galleggiante e acque fetide: veleni dal Mesima riversati in mare

Sotto accusa il collettore Vena e il suo carico di miasmi malsani. Il tutto confluisce nel grande fiume trasformato in una cloaca

Nuvole di inquietante schiuma bianca s’accumulano sulle acque scure e miasmatiche del collettore che dai quartieri a Sud di Rosarno attraversa ampie distese di agrumeti prima di andare a confluire nel Mesima in prossimità della foce.
Il Vena (corso d’acqua artificiale) ancora una volta ruba la scena al fiume che separa il Reggino dal Vibonese. Comprensibile lo sconcerto della gente. Sino ad ora, lungo il suo percorso, era stato possibile osservare fenomeni di acque gialle o nere oppure ricoperte da masse di sporco galleggiante e, comunque, sempre accompagnate da esalazioni fetide; martedì pomeriggio, invece, in una delle sue anse ristrette dalla folta vegetazione s’è formata una massa di schiuma bianca le cui origini sono tutte da chiarire. Il Wwf, venuto a conoscenza dello strano fenomeno, è pronto a depositare una nuova denuncia. Sarebbe la terza dopo quelle già depositate nel febbraio del 2020 e nel febbraio del 2021 per richiamare l’attenzione sul degrado del bacino fluviale.

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