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Cassiodoro beato di Squillace, la parola passa al Vaticano

Si è conclusa a Squillace a distanza di un anno l’inchiesta diocesana sulla canonizzazione del Servo di Dio

L'arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone

Sessione di chiusura dell’inchiesta diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione di Cassiodoro, avviata un anno fa dall’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. Si è tenuta ieri mattina nella basilica cattedrale di Squillace, presieduta dall’arcivescovo metropolita mons. Vincenzo Bertolone. Oltre ad autorità, tra cui il sindaco Pasquale Muccari, presbiteri, studiosi, erano presenti i componenti del tribunale istituito per ascoltare i testimoni, padre Pasquale Pitari, giudice delegato episcopale, don Stephen Achilihu, promotore di giustizia, e don Davide Riggio, notaio. Del tribunale per l’istruzione del processo fanno parte anche il postulatore don Massimo Cardamone e il cancelliere arcivescovile don Giovanni Scarpino.

Il primo testimone ascoltato è stato mons. Antonio Cantisani, scomparso di recente, autore di sei volumi su Cassiodoro. Ma le prime indagini sono state espletate anche tenendo conto dell’attività dell’Istituto di studi su Cassiodoro, presieduto da Chiara Raimondo e da Guido Rhodio, e dell’associazione “Centro culturale Cassiodoro”, guidata da don Antonio Tarzia, che hanno sede a Squillace.

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