Neanche il tempo di gioire per i riconoscimenti ottenuti dalla città capoluogo e dall’Ato nel suo complesso, nella percentuale di raccolta differenziata, che il Comune ritorna alla difficile realtà di sempre. Sono note dolenti, nuove lacrime e sangue per i cittadini, quelle che si prospettano dall’approvazione del Piano economico-finanziario e delle tariffe relative alla Tari a cui la pubblica assise ha dato ieri il via libera in Consiglio. Il costo della tariffa sui rifiuti, che sarà a totale carico dei contribuenti, schizza a poco meno di 7.4 milioni e dunque aumenta rispetto agli anni precedenti quando ammontava a 5.9 milioni. A chiarire le ragioni dell’impennata, nel corso del dibattito, l’assessore al Bilancio Maria Teresa Nardo e il titolare della delega all’Ambiente Vincenzo Bruni. «Pesano in modo significativo –ha chiarito la professoressa Nardo –l’incremento dei costi per il conferimento in discarica, l’adeguamento alle previsto da Arera e le somme in più impegnate per via dell’emergenza Covid per la raccolta “speciale” dei rifiuti nelle case colpite dalla pandemia» che non devono differenziare. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro