Quasi mezzo milione di euro liquidato per sopperire al pagamento del 70 per cento delle prestazioni erogate nei mesi di febbraio, aprile, maggio e giugno. Il Sant’Anna Hospital ha incassato il primo pagamento dell’Azienda sanitaria provinciale dopo mesi di rubinetti a secco e oggi arriverà in clinica il costoso Device che consentirà ai chirurghi della struttura di eseguire l’intervento salvavita sul paziente che ha seriamente rischiato di morire e per il quale nei giorni scorsi era stato lanciato anche un appello. Questa però è l’unica buona notizia per la clinica cardiologica intrappolata da mesi in questioni economiche e burocratiche che mercoledì ha detto ufficialmente no alla compensazione volontaria proposta dall’Asp che avrebbe decurtato il budget 2020 di 17,5 milioni ovvero dei fondi che l’Azienda sanitaria riconduce a doppi pagamenti al punto da aver già formalizzato apposito precetto. Lo scontro, dunque, persiste anche perché della vicenda il Consiglio d’amministrazione targato Gianni Parisi ha sempre dato una lettura diametralmente opposta.
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