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A Columbra più rifiuti dal Crotonese. La Regione taglia i costi di smaltimento

Il dipartimento Ambiente modifica le previsioni dell’ordinanza di Spirlì. I quantitativi programmati passano da 150 a 200 tonnellate

Virata della Regione sull’utilizzo della discarica di Columbra. Da un lato c’è il maggiore spazio che verrà riservato agli scarti della lavorazione prodotti dalla provincia di Crotone; dall’altro, la decisione di far abbancare l’immondizia non più nella seconda buca dell’impianto gestito dalla società Sovreco destinata alle scorie industriali, bensì nell’area adibita a smaltire i rifiuti non pericolosi.

In più, si sono ridotti i costi di smaltimento: da 180 a 105 euro a tonnellata. Sono queste le novità introdotte dal dirigente del dipartimento Tutela dell’ambiente, Gianfranco Comito, rispetto a quanto era stato inizialmente disposto dall’ordinanza n° 46 con la quale, lo scorso 14 luglio, il presidente facente funzioni della Giunta calabrese, Nino Spirlì, ha imposto il conferimento degli scarti dei rifiuti nel sito che sorge a sud della città capoluogo fino al 30 settembre, per arginare l’emergenza.

E così, la discarica di Columbra potrà ospitare per i prossimi due mesi 200 tonnellate al giorno provenienti dai 27 comuni che fanno parte della Comunità d’ambito di Crotone, anziché le 150 tonnellate stabilite in prima battuta dal governatore. Mentre diminuiscono da 450 a 400 tonnellate i quantitativi di immondizia che quotidianamente saranno trasportati dal Cosentino nell’impianto di proprietà dell’azienda del gruppo Vrenna.

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