Ci sarebbero «costi non veritieri», subappalti «non autorizzati», «artificiosi frazionamenti delle acquisizioni e reiterato ricorso a trattativa privata» alla base della revoca del finanziamento di 14,5 milioni di euro alla Fondazione Mediterranea Terina da parte del ministero dell’Università e ricerca relativamente al progetto “Research infrastrutture for food life anf safety”. Un intervento presentato dieci anni fa in pompa magna dalla Fondazione, non solo per l’ingente contributo ottenuto ma anche per gli interventi che avrebbero dovuto portare sviluppo nel campo della ricerca agroalimentare di tutto il Mezzogiorno. E invece, secondo il ministero, nulla di tutto questo sarebbe avvenuto. Così come dimostrato anche dalle indagini della Guardia di finanzia lametina, che per prima ha acceso i riflettori su questo bando e su cosa non sarebbe stato realizzato. Già nel gennaio del 2019 negli uffici del ministero è giunta una circostanziata informativa in merito al progetto, nella quale sarebbero state riscontrare delle «irregolarità amministrative». Da qui la decisione del ministero di dare incarico all'unità di controllo di primo livello (UniCO) - deputata a garantire la corretta applicazione della normativa nazionale e comunitaria a valere sul complesso degli interventi Pon - di verificare la rilevanza dei fatti contestati dalla Guardia di finanza in ordine «all’interesse pubblico sotteso alla realizzazione del progetto, nonché l’incidenza delle irregolarità riscontate sul bilancio nazionale e comunitario». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro