La morsa degli incendi nel Basso Ionio catanzarese non si placa. Il fuoco continua a bruciare ettari ed ettari di terreno, di macchia mediterranea e intere colline coltivate uliveto e si alza il grido d’allarme dei cittadini, che chiedono più prevenzione e più controlli, e delle aziende ormai in ginocchio per i danni causati dai roghi appiccati da mani criminali e che arrivano a lambire i centri abitati con grave rischio per l’incolumità dei residenti.
Un grido d’allarme raccolto dal presidente del consiglio dell’Unione dei comuni “Versante Ionico” Marziale Battaglia che ha chiesto e ottenuto dal presidente Luigi Aloisio, vista anche la richiesta di alcuni consiglieri, l’inserimento all’ordine del giorno nella prossima seduta del consiglio dell’Unione dei comuni di un punto specifico allo scopo di fare il punto sulla situazione degli incendi e chiedere inevitabilmente che venga dichiarato lo stato di calamità per i comuni dell’Unione interessati.
«I danni sono ingenti - ha dichiarato Battaglia - ed è sempre più certo che siano state mani criminali a provocarli, innescando gli incendi in più punti e mettendo così in difficoltà gli interventi di soccorso. Il vento e l’afa hanno fatto il resto.
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