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Medici di continuità esposti a rischi nel Vibonese: «L’Asp non ci tutela, servono garanzie»

Crea malumori in provincia l’accorpamento delle sedi. Marcia indietro su Nicotera che potrebbe recuperare il servizio

Le guardie mediche chiuse o a mezzo servizio nel bel mezzo dell’estate stanno alimentando il vivo disappunto degli utenti sanitari sempre più orfani del diritto alla salute. Sotto tiro il provvedimento adottato recentemente dai vertici dell’Asp. Depotenziare la medicina sul territorio in pieno agosto quando la popolazione cresce in misura esponenziale non sembra una scelta adeguatamente ponderata. A pagar dazio, tra l’altro, sono proprio i centri della costa.

A parte l’ambulatorio di Nicotera, dove pare debba essere ripristinato in tempi brevi, forse oggi stesso, il turno di giorno improvvidamente cancellato, non è dato sapere cosa l’Asp pensi di fare per Vibo Marina, Pizzo, Tropea, Ioppolo, Zambrone, Drapia e Briatico ossia tutta la fascia costiera presa d’assalto da residenti e vacanzieri.

Sino a pochi anni fa, nel periodo estivo, l’Asp si preoccupava di affiancare alla guardia medica anche la postazione di guardia medica turistica per dare risposte tempestive a tutte le esigenze del popolo delle vacanze. Oggi, viene azzerata ogni cosa. Dalle stelle al nulla. E non è solo questo. Un marcata linea di malumore, infatti, sta attraversando anche la schiera di medici che ogni notte operano sul territorio regalando tranquillità a residenti e forestrieri. Il provvedimento del management aziendale, infatti, mette sulla graticola anche i medici addetti alla continuità assistenziale chiamati a delle prestazioni che potrebbero esporli anche a seri rischi.

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