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Vibo, inchiesta Petrolmafie. Ora traballa pure la Provincia

L’inchiesta della Distrettuale di Catanzaro ha acceso i riflettori sul presidente Salvatore Solano indagato per voto di scambio politico-mafioso

Provincia di Vibo

Si riaccendono improvvisamente i riflettori sull’amministrazione provinciale di Vibo. E l’avviso di conclusione indagini dell’inchiesta Petrolmafie, che ha visto finire nel registro degli indagati anche il presidente Salvatore Solano, finisce per rimettere al centro del dibattito un’istituzione svuotata di contenuti dalla ormai nota Legge Delrio. Ed inevitabilmente, al di là della vicenda prettamente giudiziaria che seguirà il suo corso nelle aule di tribunale, la questione politica torna ad essere di stringente attualità.

Il mandato del sindaco di Stefanaconi, infatti, salvo scelte personali del presidente, è destinato a proseguire ancora per un anno. Ma Solano, eletto da una coalizione civica ma con precisi riferimenti politici, ha rotto da tempo i ponti con il centrodestra e con Forza Italia, riavvicinandosi progressivamente all’area progressista, senza mai però legarsi ad un partito. La sensazione che egli avesse aperto un dialogo con Pd e M5S è stata evidente per molto tempo, ma alla collaborazione istituzionale non sono seguite scelte definite.

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