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Depuratore in stato di abbandono a Vibo. Fogne fuori controllo in tre comuni

L’impianto consortile realizzato dal Corap avrebbe dovuto servire Acquaro, Arena e Dasà. Mai formalizzato il passaggio di consegne alle amministrazioni locali. Uno scempio ambientale sul quale è calato il silenzio da due anni

Messo in funzione a inizio 2019 è rimasto in attività per pochi mesi, palesando da subito numerose criticità. A cinque anni dal collaudo, e due dalla messa in funzione, si presenta inattivo e in evidente degrado il depuratore consortile di Acquaro, Dasà e Arena, opera realizzata dal liquidando ente regionale Corap dopo un iter iniziato nel 2009 e costata oltre un milione di euro che ha funzionato solo per pochi mesi, con la conseguenza che le fogne dei tre paesi bypassano l’impianto senza essere affatto depurate. Un vero e proprio scempio che ha stizzito molti residenti, increduli del fatto che pur essendoci un moderno depuratore si possa verificare un’evenienza simile. L’impianto, a pompe di sollevamento, di fatto, è una di quelle opere realizzate nello stile “all’italiana”: un carrozzone “armiamoci e partite” che sin da subito ha dimostrato inefficienze e malfunzionamenti: a 5 mesi dall’azionamento alcune pompe a valle di Dasà hanno smesso di fare il loro dovere, mentre a monte del centro abitato, in località “Mastro Fonzo”, in caso di forti piogge è capitato più volte che la condotta si sia intasata (l’ultima il mese scorso), con il conseguente sversamento dei liquami di Arena sul manto stradale della Sp.58.

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