In una calda estate dalle temperature africane può anche capitare di andare a sottoporti ad una visita specialistica e di non trovare il medico. È quanto è successo nei giorni scorsi a Tropea, nel reparto di Urologia, dove il proctologo era assente perchè si trovava in quel momento in ferie. I malcapitati, provenienti da ogni parte del territorio, dopo aver regolarmente prenotato al Cup che aveva fissato giorno e ora, hanno dovuto incassare il colpo senza poter protestare, trattandosi di un'inadempienza del personale del servizio di prenotazione. Ma quel che è peggio è che arrivati al nosocomio della cittadina marittima nessuno ha saputo dire in quale ambulatorio recarsi. «Abbiamo chiesto a tutti - spiegano i pazienti - ma nessuno ha saputo darci indicazioni utili. Dopo aver fatto il giro di tutto l'ospedale abbiamo scoperto che la stanza dello specialista è in Urologia». Bussare alla porta non è servito a nulla perché nessuno naturalmente ha aperto. «L'attesa si è protratta per ore - proseguono gli utenti - senza che qualcuno si degnasse di noi. Solo in tarda mattinata da alcune tirocinanti abbiamo appreso che il medico è in ferie». Inutili le rimostranze. «Il problema - proseguono i malcapitati - non è naturalmente dovuto al dottore che avrà programmato per tempo le ferie, né al reparto. Sarebbe stato il Cup a dover avvertire senza farci perdere il lavoro o chiedere permessi per effettuare una prestazione che era impossibile erogare». E ancora una volta sono i disservizi a dettare il passo in una Sanità che naviga a vista. «Non c'è organizzazione -continuano i pazienti - ma c'è anche mancanza di professionalità e soprattutto di rispetto nei confronti delle persone. Veniamo da posti molti distanti - concludono -. Abbiamo viaggiato per ore con il caldo afoso e arrivati qui dopo una lunga agonia scopriamo che abbiamo perso solo tempo». Un disappunto che sta ad indicare uno dei tanti disservizi della sanità pubblica sul territorio provinciale