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Crotone, il ministro Bonetti: aiuterò la presidente dell'associazione “Libere donne”

Il ministro delle pari opportunità e della famiglia, Elena Bonetti, insieme alla senatrice membro della commissione sul Femminicidio, Gelsomina Vono, a margine di un convegno, hanno incontrato a Catanzaro l’associazione “Libere donne” per il lavoro che svolge quotidianamente ed espresso la volontà di aiutare la presidente, Caterina Villirillo, madre di Giuseppe Parretta, il 18enne freddato a colpi d'arma da fuoco nella sede dell'associazione di Crotone, a ripartire dopo l’uccisione del figlio, rimediando agli errori fatti e alla solitudine in cui è stata lasciata la famiglia da parte delle Istituzioni.

Durante il convegno si è parlato della rieducazione dei figli dei detenuti, del reinserimento degli ex detenuti nel contesto sociale, ma molto spesso non si parla dei superstiti delle vittime di reato, di quanto sia necessario aiutarli a superare i traumi subiti soprattutto da chi è stato testimone diretto, come nel caso dei Parretta. I due fratelli erano minori e non hanno ricevuto nessun sostegno da parte dello stato, così come ha denunciato il garante dell’infanzia che segue il caso. Lo stesso Paolo Parretta, fratello di Giuseppe, dopo tre anni, non avendo trovato uno specialista adeguato a rimuovere traumi da armi da fuoco, ancora oggi non parla del fratello, segno che il dolore è ancora molto forte. Il Terzo Settore deve fare rete e aiutare l’associazione “Libere donne” a trovare un’altra sede dove poter continuare a lavorare in serenità perché, dopo l’uccisione del figlio, alla Villirillo non è stato risparmiato nulla. Ed inoltre, nessuna istituzione sia essa comunale, provinciale o regionale ha pensato bene di offrirle un’altra sede, in modo da risparmiarle il dolore di recarsi tutti i giorni in via Ducarne 35, lo stesso luogo dove ha perso un figlio. Dopo 2 anni è arrivato un ictus cerebrale ed il silenzio nei confronti della Villirillo e di “Libere donne” è continuato. Oggi questo silenzio è stato rotto dalla senatrice Vono che ha portato il caso all’attenzione del ministro Elena Bonetti, che si è avvicinata subito alla sofferenza della Villirillo offrendo quell’aiuto che troppe volte è stato negato da una Calabria che ha ancora molto da imparare in tema di Umanità.

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