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Sant’Anna Hospital di Catanzaro, corsa contro il tempo per salvare sette vite

Accordo con i fornitori per procurarsi il materiale necessario e sottoporre a intervento alcuni pazienti a rischio di morte improvvisa

Il centro specialistico Sant'Anna Hospital di Catanzaro

Quattro bypass, tre valvole e pezzi di emodinamica per salvare sette vite. Il Sant’Anna Hospital, che sta letteralmente raschiando il fondo del barile, ha raggiunto un accordo con i fornitori che garantiranno i materiali mancanti in comodato d’uso per riportare i medici in sala operatoria già da domani. L’obiettivo è scongiurare quel rischio di morte improvvisa che pende sulla testa di sette pazienti. Sono loro i ricoverati in condizioni più gravi, ma i malati che la clinica cardiologica, messa nuovamente in ginocchio dal recente pignoramento operato presso terzi dall’Azienda sanitaria provinciale, sta ancora gestendo sono 25.

La matassa, dunque, è tutt’altro che sbrogliata tant’è che soltanto la firma del contratto 2020 e la contestuale erogazione dei fondi può davvero disinnescare la bomba a orologeria scaturita da un pignoramento di 17,5 milioni di euro deciso dall’Asp per recuperare somme che etichettate come «doppi pagamenti». Su questo fronte le distanze tra l’Asp e la struttura targata Gianni Parisi restano intatte, ma a premere adesso è una corsa contro il tempo che il direttore sanitario, Antonio Soccorso Capomolla, è determinato a vincere anche per evitare di rimanere direttamente incastrato nella pericolosa gabbia delle responsabilità medico-legali. Sullo sfondo c’è oltretutto pure il pressing innescato dai pazienti e dai loro parenti contrari a qualsiasi tipo di trasferimento.

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