Catanzaro ha un problema con i quattro elementi fondamentali: aria, acqua, terra e fuoco. Mentre, infatti, gli incendi arroventano il clima e rendono irrespirabile l’aria, i rubinetti cittadini rimangono a secco, gli agricoltori non riescono a irrigare le coltivazioni e, per i vacanzieri, trovare uno specchio di mare cristallino è un’utopia. Le segnalazioni su questo versante si rincorrono sui social: tutto il litorale ionico è oggetto dell’attenzione dei bagnanti che, indignati, riversano sul web le fotografie di un mare che appare malato. Poco importa che si tratti di presunte fioriture algali, di bollicine di sapone in arrivo da qualche lido maldestro o dei ben più pericolosi e documentati scarichi fognari non collettati alla rete di depurazione, il risultato è quello di un mare in cui spesso non è invitante tuffarsi.
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