C’era una volta il mare. C’era perché oggi quel che resta è una distesa verde di schiuma e detriti o di materiale di cui si può solo ipotizzare la provenienza. E così da Pizzo a Vibo Marina quella che anche ieri è andata in scena è stata un’ennesima giornata di rabbia e amarezza di quanti sono stati costretti a fuggire dalle spiagge. Sino alle 11 la grande distesa azzurra fresca e cristallina, subito dopo il precipitare della situazione, come ormai prassi: il mare diventa di un colore indefinito, tendenzialmente verde e immancabilmente si manifesta altresì una sorta di patina oleosa e marrone; talvolta non mancano anche bolle o schiuma. Uno spettacolo indegno per chi il territorio lo vive 365 giorni all’anno e sente il mare come proprio e quanti hanno pagato per godere di quel mare.
Da qui, l’indignazione e le segnalazioni alla Capitaneria di porto di molti bagnanti che invocano l’intervento della Procura. «Era visibile ad occhio nudo – hanno denunciato alcuni chiamando alla Capitaneria che a sua volta ha fatto sapere di avere allertato l’Arpacal – che si trattasse di fogna».
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