"Riservato famiglia L. Mancuso". E' quanto campeggiava già ieri su un’area della pineta Colamaio a Pizzo. Ma non è stato il fatto di recintare un’area pubblica a destare l’"allarme", quanto quella "L" puntata… che per i più si sarebbe confusa con "zio Luigi" a capo della cosca dei Mancuso di Limbadi. La foto è diventata subito virale e non è passata inosservata nemmeno ai carabinieri della stazione napitina che, immediatamente hanno mandato una pattuglia a verificare, ma giusto per smorzare gli animi. Del resto non avevano mai dubitato che potesse esserci attinenza. Infatti, si è trattato di un "falso allarme". Era semplicemente un omonimo campeggiatore di Lamezia. Sulla vicenda si era prontamente attivato il Movimento 5 stelle confidando nell’attento operato dei carabinieri: "Non sappiamo se dietro ci sia una goliardata - sostiene Umberto Militare - ma di sicuro recintare la pineta, al pari di quanto successo a San Lorenzo (quando qualcuno ha tagliato alberi per ottenere i tronchi da ardere per la sera stessa in spiaggia) pone in evidenza una “moda” in cui predomina l’interesse personale a scapito della collettività. Arrivate a recintare aree pubbliche è davvero vergognoso. La pineta deve essere sottoposta a maggiori controlli e ad un progetto più serio, atto ad impedire l’accesso alle automobili, nonché munirla di impianto di video sorveglianza, con accesso consentito soltanto ai pedoni, per passeggiare o fare attività fisica".