Tantissimi sono i medici, gli operatori sanitari e i volontari che in questo anno e mezzo di emergenza pandemica si stanno prodigando per il bene della comunità, con la consapevolezza che non vi sia altra arma, oltre ai vaccini, per sconfiggere il virus che ha messo in ginocchio il mondo intero. Molte sono anche le strutture messe a disposizione della popolazione, proprio per sensibilizzarla e procedere in tempi celeri all’immunizzazione.
Tra queste, a Lamezia è stato inaugurato lo scorso 3 luglio l’hub di via De Filippis, con lo scopo di offrire supporto alla campagna vaccinale. A parlarne alle pagine della Gazzetta del Sud è stato Francesco Lucia, responsabile del servizio di prevenzione e di protezione dell’Asp di Catanzaro, oltre che responsabile degli hub di Catanzaro, Lamezia e Soverato: «In città abbiamo tre punti vaccinali importanti – ha spiegato – il primo è quello dell’ospedale, poi c’è l’ospedale vecchio, infine nasce questo terzo punto di supporto all’hub di Catanzaro, che si presta tantissimo all’attività di vaccinazione: ci sono parcheggi, una struttura molto ampia e climatizzata, ci sono gli spazi necessari per dare quel comfort e quella tranquillità che sono importanti per chi si viene a vaccinare. Gli hub hanno dato indubbiamente un impulso maggiore alla campagna vaccinale. Con quello di Catanzaro e con i punti satellite abbiamo vaccinato oltre 120mila persone, numeri importanti per la nostra provincia».
Ma numeri importanti sono anche quelli che sta riuscendo a raggiungere l’hub lametino, come ha sottolineato proprio il responsabile: «Il centro può somministrare fino a 300 vaccinazioni al giorno. Il lunedì e il martedì arriviamo effettivamente a questi numeri, mentre il mercoledì e il giovedì scendiamo leggermente – ha specificato – stiamo mediamente sui 1000 vaccini a settimana, su 4 giorni di lavoro. Un risultato soddisfacente, ancor più perché si tratta di molte prime dosi, il che vorrà dire che ci saranno poi le seconde a settembre e andremo così a chiudere la campagna vaccinale. Mancano 70mila persone nella provincia di Catanzaro per arrivare al famoso 80%».
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