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Isola Capo Rizzuto senz'acqua, Vittimberga: "Criminale chi è responsabile del problema"

Una cittadina di 15 mila abitanti e decine di villaggi turistici lasciati senz'acqua da ormai cinque giorni. Il sindaco: "Mi rivolgerò alla Procura"

(ANSA) - ANCONA, 22 MAG - Un rubinetto a secco durante una fase siccitosa della stagione.

Una cittadina di 15 mila abitanti e decine di villaggi turistici lasciati senz'acqua da ormai cinque giorni. E' quanto lamenta il sindaco di Isola Capo Rizzuto, Maria Grazia Vittimberga, che annuncia la decisione di rivolgersi alla Procura per "individuare le responsabilità di questo gravissimo disservizio che sta colpendo il comune turistico per eccellenza della costa ionica crotonese".

"Chiunque sia responsabile del problema della chiusura dell'acqua di questi giorni su Isola Capo Rizzuto - afferma Vittimberga - è un criminale e i criminali vanno perseguiti penalmente. Per questo domani presenterò denuncia alla Procura di Crotone".

Il primo cittadino spiega di aver "già diffidato il Consorzio di Bonifica e la società A2A, ma non è bastato". Il Comune di Isola Capo Rizzuto, infatti, è rifornito di acqua per l'80% del territorio dal Consorzio di bonifica Ionio Crotonese che, a sua volta riceve l'acqua dalla A2A, la società che gestisce i laghi silani per fini idroelettrici e rilascia l'acqua solo dopo la produzione di energia. Proprio nei giorni scorsi il presidente del Consorzio, Roberto Torchia, aveva lamentato che A2A non aveva tenuto fede agli accordi presi alla Regione appena prima di Ferragosto interrompendo i rilasci di acqua dal fiume Tacina e causando problemi sia all'irrigazione dei campo sia per la fornitura idropotabile per i comuni di Cutro ed Isola Capo Rizzuto.

Il sindaco Vitimberga fa anche appello "alla Regione, ai nostri consiglieri regionali e ai parlamentari: siete voi che dovete difendere gli interessi dei cittadini, mobilitatevi e cercate di venirci incontro. Domani mattina avrò un incontro in Regione per fare chiarezza sul problema e trovare una soluzione adeguata. Gli enti pubblici e privati che gestiscono l'acqua e ne interrompono l'erogazione arbitrariamente devono capire che nessuna motivazione economica o programmatica può creare un disagio così grave in un periodo come questo". Il sindaco si riserva di prendere "iniziative più adeguate, anche eclatanti".

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