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Cirò Marina, Stige: così la cosca controllava i mercati del vino e della pizza

Gli associati del clan Farao-Marincola esportavano in Germania

Non solo le ingerenze nella politica locale. La cosca Farao-Marincola di Cirò Marina aveva messo le mani anche sulla distribuzione di vini e prodotti da forno in Germania. Lo si evince dalle motivazioni della sentenza del processo di primo grado scaturito dall’operazione “Stige” della Dda di Catanzaro scattata il 9 gennaio 2018, che lo scorso 25 febbraio s’è concluso con 54 condanne (per 609 anni di carcere) e 24 assoluzioni. Sotto la lente del Tribunale di Crotone è finita la posizione di Francesco Bonesse (per lui 13 anni di reclusione), ritenuto un «emissario di Francesco Tallarico (capo della ‘ndrina di Casabona, affiliata al più ampio locale di Cirò) nella regione del Battermburgher», dove l’imputato avrebbe condotto «un’attività imprenditoriale nel campo della ristorazione». Dal dibattimento, infatti, è emerso il «ruolo fondamentale» ricoperto da Bonesse in Germania «per gli interessi di Tallarico».

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