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La ragazza sbranata a Satriano, indagini sulle istituzioni coinvolte

In attesa degli ultimi riscontri tecnici, riflettori su eventuali omissioni

Alcuni cani del branco assassino che ha ucciso a Satriano la giovane soveratese Simona Cavallaro

«Chi sa parli». L’appello dei carabinieri della Compagnia di Soverato è rivolto nuovamente e in modo sempre più esplicito alla popolazione di Satriano e del comprensorio di Soverato. Il tentativo è di comprendere se vi siano state delle segnalazioni precedenti all’aggressione subìta dalla giovane Simona Cavallaro, la ragazza uccisa da un branco di cani a Satriano.
L’attenzione rimane alta sulle indagini ancora aperte per individuare tutti i responsabili della tragedia di fine agosto. Al momento nel registro degli indagati risulta ancora solo il pastore proprietario di alcuni dei cani del branco assassino, ma nelle ipotesi dei carabinieri c’è l’idea di possibili omissioni nei controlli, che si cercano ora di provare.
Massimo riserbo sulle indagini di cui si sa solo che si stanno svolgendo su un versante differente a quello inizialmente avviato. Pochi sono infatti i dubbi sulla dinamica dell’aggressione e sulle responsabilità dirette, molti di più sono i punti da chiarire sul ruolo di chi ha concesso le autorizzazioni che avevano portato alla presenza del gregge sul territorio satrianese.

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