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Azienda sanitaria di Catanzaro, il quadro resta delicato. Relazione finale sul tavolo di Lamorgese

Termina il mandato della triade commissariale dopo lo scioglimento per infiltrazioni

È una situazione ancora delicata quella dell’Azienda sanitaria provinciale per la quale domani si apre la fase successiva alla gestione straordinaria. In attesa della nomina del nuovo manager che dovrà guidarla, sarà il direttore sanitario Ilario Lazzaro a traghettare l’Azienda nella veste di reggente. Un incarico che potrebbe durare poco tempo, fino a quando il commissario ad acta Guido Longo non nominerà la nuova figura di vertice che prenderà le redini appena lasciate dalla triade commissariale formata da Luisa Latella, Marcello Carmelo Musolino e Salvatore Gullì. Il quadro generale si presenta ancora complesso a distanza di due anni dallo scioglimento dell’Asp per infiltrazioni mafiose. Come si ricorderà, l’inchiesta della Dda “Quinta bolgia” spazzò via il management dell’epoca e di lì a poco arrivò il provvedimento di scioglimento per un ente non solo, dunque, soggetto alle influenze dei clan lametini ma anche in serie difficoltà finanziarie.
Bilanci in rosso, spese elevate, organizzazione da rivedere sono state alcune delle criticità rilevate dai commissari. Uno scenario che, hanno affermato, avrebbe agevolato proprio le infiltrazioni della ’ndrangheta, abile a inserirsi laddove regnano disorganizzazione e controlli quantomeno labili.

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