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Crotone, l'omicidio di Scarriglia collegato alla 'ndrangheta? La Dda accende i riflettori

Carabinieri al lavoro per accertare il movente dell'assassinio. Ieri sera è stata eseguita l’autopsia sul corpo del 45enne ucciso lo scorso venerdì nella sua agenzia di onoranze funebri

C’è l’attenzione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro sull’uccisione di Mario Scarriglia, il 45enne freddato lo scorso venerdì mattina a colpi di pistola nella sua agenzia di onoranze funebri, che apre lungo via Giovanni Paolo II a Crotone.

L’ufficio inquirente guidato da Nicola Gratteri sta infatti seguendo l’evolversi dell’attività investigativa che al momento è coordinata dalla Procura ordinaria, per accertare eventuali collegamenti tra l’agguato mortale con la ‘ndrangheta. Perché se così fosse, l’inchiesta transiterebbe ai magistrati della distrettuale. Scarriglia è un cognome noto a Fondo Gesù, rione spesso al centro di trame criminali. Ma la vittima, al contrario di qualche suo congiunto, è stato sempre lontano da certi ambienti collaterali ai clan locali. Il 45enne, ad esclusione di un precedente per gioco d’azzardo, non aveva mai avuto problemi con la giustizia.

Per questo, gli agenti, coordinati dal sostituto procuratore Alessandro Rho, non hanno per ora escluso che la causa dell’imboscata mortale vada rintracciata nella vita privata della vittima. Intanto, ieri è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Scarriglia all’obitorio dell’ospedale San Giovanni di Dio. L’esame ha confermato che sono stati 4 i proiettili sparati da una calibro 7.65 che hanno colpito il 45enne: uno alla parte destra dell’addome, gli altri tre al braccio destro e sinistro e alla scapola destra. Il medico legale s’è preso 60 giorni di tempo prima di fornire gli esiti della perizia. Ma in queste ore i poliziotti della Sezione diretta dal vicequestore Ugo Armano, stanno cercando di risalire all’identità del killer, immortalato dalle telecamere mentre arriva sul luogo del delitto. Il sicario immortalato mentre arriva da solo con un casco da motociclista sul capo e una mascherina sul volto, ha sparato 5 proiettili, uno dei quali ha raggiunto sotto il ginocchio sinistro un imbianchino di 53 anni (A. S.), che in quegli istanti si trovava con Scarriglia. Non solo. Gli agenti della Mobile, con l’aiuto delle immagini della videosorveglianza pubblica e privata, stanno pure ricostruendo il tragitto percorso dal sicario, per capire da dove sia partito.

 

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