A dieci anni di distanza dalla prima sentenza del Tribunale di Catanzaro la Cassazione ha riaperto la disputa tra la ditta costruttrice e l’Aterp sulla realizzazione di 84 alloggi di edilizia popolare in località "Pistoia". I giudici romani hanno in parte accolto il ricorso della società cassando la sentenza della Corte d’Appello e rinviando gli atti a Catanzaro per un nuovo giudizio.
Al centro della vicenda la richiesta di maggiori oneri e il riconoscimento dei danni subiti in seguito al rallentamento dei lavori dovuti a ritardi della committenza. Ma anche la mancata applicazione dell'aumento del 5% previsto sui lavori a forfait, secondo la disciplina del “prezzo chiuso” ex articolo 33 legge 41 del 1986. Nel 2011 il Tribunale aveva rigettato le istanze della ditta accogliendo la riconvenzionale dell'Aterp di condanna dell'impresa al pagamento di una penale.
La Corte d'Appello, nel confermare la statuizione di primo grado, ha ritenuto che poiché il contratto di appalto prevedeva la revisione dei prezzi e la committenza aveva corrisposto le relative somme all'impresa, tanto escludesse, per il medesimo titolo, l'applicazione del meccanismo di adeguamento a “prezzo chiuso”, pari all'aumento del 5% per ogni anno intero previsto per l'ultimazione dei lavori.
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