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Dalla strada alla scuola, suor Lucia e il percorso d'integrazione dei bimbi rom a Lamezia

A sostenere la religiosa fu la neonata Progetto Sud di don Panizza. Grazie alla “Ciarapanì” alcuni giovani hanno lasciato il campo

Il campo rom di località Scordovilo a Lamezia Terme

«Ma perché i bimbi rom non vanno a scuola? Perché nessuno pensa a farli studiare?». A chiederselo per prima, alla fine degli anni Settanta, fu suor Lucia Sacchetti, religiosa appartenente all’ordine delle Suore di Maria Bambina. Suor Lucia svolgeva all’epoca il suo servizio pastorale in cattedrale dove un giovanissimo don Giacomo Panizza celebrava messa e si occupava anche delle attività della Caritas.

Man mano, col passare del tempo, gli interrogativi della religiosa diventano proposte concrete che don Giacomo condivide e che cerca di concretizzare bussando a tante porte. A partire da quelle dell’episcopio incontrando piena disponibilità del vescovo dell’epoca: mons. Ferdinando Palatucci. Disponibilità che venne poi confermata anche dal successore di Palatucci, mons. Vincenzo Rimedio.

A dare sostegno concreto alla religiosa pugliese è la neonata Comunità Progetto Sud fondata da don Panizza nel 1976; la sede storica di via Conforti diventa per suor Lucia un punto di riferimento indispensabile. Decisa e determinata, la religiosa coinvolge i giovani che cantano in cattedrale; li porta all’accampamento delle famiglie rom in località Scordovillo.

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