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Catanzaro sud, regna il degrado nelle periferie dimenticate

Il quartiere Pistoia aspetta alloggi Aterp decorosi e l’arrivo della metropolitana

Petizioni, richieste, solleciti, appelli, tutti caduti nel vuoto, nell’indifferenza delle istituzioni, spesso sorde alle esigenze del territorio, anche quando queste vengono messe nero su bianco. I residenti del quartiere Pistoia, uniti nel comitato “Insieme per Pistoia” portano avanti da tempo una battaglia per tentare di risolvere i problemi che attanagliano la zona e che incidono negativamente sulle condizioni di vivibilità del quartiere della zona sud di Catanzaro. Sono due in particolare i temi su cui il comitato da tempo ha acceso i riflettori, investendo le istituzioni preposte che, però, hanno scelto finora come risposta la strada più semplice del silenzio: la questione degli alloggi Aterp e la costruzione della metropolitana di superficie. Nel primo caso, la vicenda prende le mosse dal 2009, quando l’Aterp ha avanzato una proposta di vendita degli alloggi di via Caduti 16 marzo 1978 di cui è proprietaria, rispetto alla quale gli assegnatari si sono sin da subito mostrati interessati e disponibili all’acquisto. Tuttavia, per ragioni che finora non sono emerse, la vendita non è mai stata ultimata e i numerosi solleciti che i residenti hanno indirizzato al commissario dell’Aterp e all’amministrazione comunale non hanno mai trovato un effettivo riscontro negli enti competenza, nonostante sia stata avviata una petizione che ha raccolto 175 firme. Stesso copione per l’attuale progetto della metropolitana di superficie, contro il quale il comitato “Insieme per Pistoia” ha raccolto 350 firme, per bloccare la realizzazione della strada di collegamento alla metropolitana all’interno del quartiere Pistoia che, qualora andasse in porto, creerebbe non pochi disagi alla comunità. Non si tratta di un “no” pregiudizievole all’infrastruttura, i cui lavori sono già partiti, ma della richiesta che la Regione approvi la variante al progetto della metropolitana leggera. Variante che renderebbe l’opera meno impattante sulla vivibilità del quartiere. L’attuale tracciato, infatti, prevede l’apertura di un tunnel che passerebbe in mezzo ai palazzoni dell’Aterp, comportando dei rischi sia in termini di inquinamento ambientale ed acustico, sia per la stessa tenuta degli immobili che già presentano gravi criticità strutturali.

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