La soluzione “tendopoli”, al di là dei tanti esempi di didattica all’aperto e di scuola fuori dalla scuola, era evidente che in quel di Portosalvo non fosse praticabile. La protesta dei genitori è servita esclusivamente a mettere a nudo i ritardi atavici della politica da una parte, e un’emergenza senza fine sotto il profilo strutturale degli istituti cittadini, dall’altra. Così, dopo il braccio di ferro di lunedì mattina, il sindaco della città Maria Limardo ha deciso di alzare bandiera bianca. E così l’avvio dell’anno scolastico per bambini dell’Infanzia e della Scuola primaria, è stato rimandato. I piccoli resteranno a casa fino a venerdì primo ottobre. D’altronde, l’edificio è risultato inagibile ed è stato necessario disporne la chiusura. Poiché l’idea di accogliere gli allievi nelle tende non è stata accettata dalle famiglie, d’accordo con la dirigente scolastica Maria Salvia, il sindaco – come si legge nell’ordinanza di differimento dell’avvio dell’anno scolastico, pubblicata il 20 settembre – ha disposto il rinvio dell’apertura della scuola, garantendo che «saranno adottati ulteriori provvedimenti a tutela delle attività didattiche».
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