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Asilo nido di Vibo, ennesimo “pasticcio”: chiesto l’annullamento del bando

L’assessore alla Pubblica istruzione “convocata” dalla maggioranza. Segnalate irregolarità nell’avviso: «Non rispettato il regolamento»

Il nodo “asilo nido” rischia di alterare, per la prima volta in modo significativo, i rapporti tra i gruppi e gli equilibri, in seno alla maggioranza di centrodestra, la cui tenuta fino a questo momento non è mai apparsa seriamente in discussione.

Quanto accaduto ieri in Commissione Politiche sociali è a dir poco emblematico dell’aria che si respira in questi giorni.
Basti pensare che il consigliere comunale di Forza Italia Giusy Colloca, con una pregiudiziale rispetto all’ordine del giorno, ha chiesto che l’assessore alla Pubblica Istruzione Rosamaria Santacaterina chiarisca in Aula le modalità con cui sono stati iscritti i bambini in seno alla struttura, collocata nella zona alta della città. Un monito colto velocemente dai gruppi di opposizione, ma condiviso pure dagli eletti della maggioranza.

In sostanza, è emerso che vi sarebbero alcune “anomalie”, anche se qualcuno ha parlato di «irregolarità vere e proprie», nell’avviso pubblicato dall’Ente, persino rispetto a quanto stabilito dall’assemblea dei sindaco del Distretto socio-assistenziale, ormai quattro anni addietro, ovvero, «di confermare per gli anni successivi i bambini già iscritti al primo anno di corso». Fattore che, stando a quanto riferito dai consiglieri in Aula, «non è stato tenuto in considerazione nella graduatoria stilata dagli uffici».

Apriti cielo. Lorenza Scrugli (Vibo da Vivere), non ha esitato a tuonare contro «l’incapacità politica di chi lascia tutto nelle mani degli uffici, tralasciando che questo servizio, finanziato con fondi Pac riservati al Comune, preveda che possano accedere al nido non solo i piccoli residenti a Vibo, ma anche quelli provenienti dal territorio provinciale». A farle eco Elisa Fatelli (Con Vibo per Vibo) che ha chiesto «quali siano stati i criteri adottati per stilare la graduatoria dei bambini ammessi, piena di contraddizioni, che non rispetta il regolamento distrettuale, come invece previsto. È sconcertante – ha evidenziato Fatelli – come arbitrariamente si cambino le linee guida e nel settore servizi sociali non è neppure la prima volta».
Da qui la richiesta inevitabile dell’annullamento di un bando che si presenta «illegittimo».

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