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Serrande abbassate e locali sfitti nel centro di Catanzaro: i motivi della crisi

In altre città si è rivelata decisiva la limitazione del traffico veicolare

Prima la crisi economica, poi, appena si cominciava ad intravedere un accenno di ripresa, la pandemia. In mezzo un mercato completamente stravolto, cambiato nella sua essenza da dinamiche di acquisto nuove legate soprattutto all’avanzamento tecnologico. Il tutto in un contesto sociale e demografico che ha modificato le esigenze degli acquirenti e le loro necessità di consumo. Come se non bastasse, questo quadro già di per sé complesso si è andato ad affiancare a una serie di criticità ataviche sulle quali non si è di fatto intervenuto in maniera strutturale.

In estrema sintesi è questo ciò a cui ci si riferisce quando si parla della crisi del commercio nel centro storico di Catanzaro. Ecco allora che non è possibile fornire una risposta semplice alla domanda complessa: come si risolleva l’economia nel centro cittadino?.

«Abbiamo previsto ingenti investimenti per la riqualificazione di edifici scolastici o caserme che saranno spazi a disposizione della città, così come abbiamo messo in campo la progettazione per il parcheggio sotterraneo a piazza Rossi. Ma il Comune non ha potere di imporre affitti commerciali a prezzi calmierati ai proprietari degli immobili», spiega il sindaco Sergio Abramo commentando i dati sui locali sfitti nel centro.

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