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Tensione sui doppi turni al liceo classico di Catanzaro, la preside: "Cambieremo"

L’ingresso ritardato costringe le scuole ad adottare un orario ridotto

Dall’euforia per l’avvio di un nuovo anno scolastico in presenza allo sconforto generale per uno scaglionamento degli orari di ingresso che non piace e non convince. A una settimana esatta dall’inizio delle lezioni, la scelta prefettizia di imporre l’accesso degli alunni dalle 8 alle 10 sembra, in effetti, aver costretto le scuole superiori del capoluogo di regione a fare i conti con un avvio molto problematico.

Genitori che non riescono ad accompagnare i figli a scuola da un lato, orario che si prolunga dall’altro mantengono alta la tensione e acceso il livello di un dibattito condito di amarezza che, in molti casi, è già sbarcato sul tavolo dei dirigenti scolastici. È ad esempio il caso del Liceo Classico dove la questione è finita al centro di una telefonata tra la dirigente scolastica e la presidente del Consiglio d’istituto. Sullo sfondo un puro confronto perché la decisione prefettizia blinda ogni cambiamento e così la numero uno della scuola non può fare altro aspettare.

«Mi auguro che tornino a più miti consigli e che ci consentono di entrare alle 9» ci svela spiegandoci che le scuole si erano organizzate ben prima di quel tavolo voluto dall’ufficio territoriale del governo per sostenere la ripartenza e che invece sembra averla complicata. Sì, perché anticipando di un’ora l’ultimo ingresso i ragazzi avrebbero il vantaggio di un orario più congruo alle loro esigenze e anche la didattica sarebbe più completa visto che l’ingresso di metà mattinata ha costretto molte scuole ad adottare un orario ridotto.

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