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Torre Ruggiero, ex sindaco Pitaro assolto dall'accusa di concorso in associazione mafiosa

Oltre all'amministratore, sono state assolte altre 8 persone, mentre sono 14 le condanne dell'inchiesta "Ortrhus"

Giuseppe Pitaro

Il Gup del tribunale di Catanzaro ha assolto stamani l’avvocato Giuseppe Pitaro, ex sindaco di Torre Ruggiero (nel Catanzarese), dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa «perché il fatto non sussiste».

«L'odierna sentenza del Gup del Tribunale di Catanzaro - afferma Pitaro - stabilisce la mia estraneità, con la formula più ampia perchè il fatto non sussiste, dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa mossami dalla Procura di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta «Ortrhus». Il sistema giudiziario, con le sue garanzie del contraddittorio - aggiunge - consente di far valere nel processo le proprie ragioni a chi come il sottoscritto, ha improntato il mandato pubblico ai corretti principi di trasparenza e correttezza. Pertanto, ringrazio i giudici che, nei diversi gradi della giustizia, hanno riconosciuto la mia correttezza nell’esercizio delle funzioni di sindaco di Torre di Ruggiero svolte dal 2006 al 2015. Cosi come ringrazio, per avermi consentito di non cedere all’amarezza suscitata da un’accusa cosi grave, gli avvocati che mi hanno assistito,Vincenzo Ioppoli e Vittorio Ranieri del foro di Catanzaro e Giovanni Canino del foro di Bologna, e soprattutto la mia famiglia e i tanti amici - conclude - che non hanno mai dubitato della mia onestà e della mia cristallina storia personale e professionale che, per me, è tutto».

Condanne e assoluzioni

Oltre all'assoluzione di Pitaro, da registrare altre 8 assoluzioni e 14 condanne. Si tratta del verdetto emesso dal Gup di Catanzaro a conclusione del processo, con rito abbreviato, contro la cosca Iozzo-Chiefari della 'ndrangheta, attiva nei territori di Torre di Ruggiero, Chiaravalle Centrale
e zone limitrofe. La cosca Iozzo-Chiefari risulta essere federata con i Gallace di Guardavalle e in contrasto con i Procopio-Sia-Tripodi di Soverato.

L'inchiesta della Dda di Catanzaro che ha portato al processo, denominata Orthrus, con un richiamo al cane a due teste della mitologia greca, coordinata dalla Dda di Catanzaro, e le relative indagini condotte dai carabinieri del Comando provinciale del capoluogo, risalgono all’ottobre del 2019 e portarono all’arresto di 17 persone tra presunti capi e gregari della cosca, accusata di esercitare nel territorio delle Preserre Catanzaresi, tra Guardavalle e Torre di Ruggiero, il monopolio dello spaccio di droga, e le estorsioni, con ingerenze anche negli appalti pubblici, ed in particolare su quelli riguardanti la «Trasversale delle Serre" la strada di collegamento tra le coste ionica e tirrenica della provincia di Catanzaro

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