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Rissa tra ragazzine alla Cattedrale di Lamezia, il parroco: "Minori allo sbando, aprite gli occhi"

Sulla terribile lite tra le due indomiti lottatrici protagoniste di un durissimo ‘corpo a corpo’, don Carlo ha fatto delle riflessioni

Figli degli schermi piatti: del televisore, della play station, del cellulare. Di quel mondo virtuale che li ha cresciuti e davanti al quale hanno passato, e continuano a trascorrere, buona parte delle giornate, fin dalla tenera età. È questa la generazione a cui appartengono le due ragazzine che si sono ammazzate di botte l’altra sera davanti alla cattedrale. Una ‘generazione di fenomeni’ al contrario, fatta di solitudine, di non conoscenza delle regole basilari del vivere.

Soli davanti ad uno schermo senza rispetto per chi sta accanto ma sempre pronti a filmare col telefonino tutto ciò che accade, tutto ciò che si fa. Perché tutti devono sapere e perché più cose strane fai e più stai al centro dell’attenzione. La rissa è stata il momento clou dell’ormai consueto bivacco che spesso si crea proprio nei pressi del duomo. In molti sembrano preferire la cattedrale del corso per ritrovarsi e far tardi la sera.

Soltanto che ogni volta che un gruppo staziona davanti alla chiesa lascia le tracce: in diverse occasioni, infatti, il parroco don Carlo Cittadino ha fatto pulire il sagrato e le scalinate piene di lattine e bottiglie vuote e tanto altro ancora. Sulla terribile lite tra le due indomiti lottatrici protagoniste di un durissimo ‘corpo a corpo’, don Carlo ha pubblicato delle sue riflessioni sui social.

«Amici miei, aprite gli occhi, vi prego, ancora fate in tempo. Non è questa la strada giusta, la violenza e l'indifferenza davanti al male, vi porta alla morte. Vi rendete conto che siete fuori di voi quando iniziate a bere alcolici e a fumare - chiede il sacerdote rivolgendosi sempre ai ragazzi protagonisti del video - Possibile che invece di divertirvi con la gioia dello stare insieme dovete ricorrere alla violenza verbale e fisica? Basta con la violenza, basta con l'alcol, basta con la droga. Se cambiamo noi, cambieremo il mondo».

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