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Crotone, medicina nucleare ancora chiusa. Disagi per i malati oncologici

L’associazione “Vivere Sorridendo” annuncia nuove proteste

I cittadini crotonesi hanno diritto ad una sanità efficiente. I disservizi e i tagli che continuano a colpire l’Asp di Crotone colpiscono spesso chi soffre di malattie gravi costretto a spostarsi altrove anche per una diagnosi. Lo ricorda l’associazione Vivere Sorridendo che più volta ha protestato davanti agli uffici del Granaio, dove c’è la sede amministrativa dell’Asp, come ha fatto l’altro giorno.
«Noi portiamo avanti innanzitutto le istanze dei malati oncologici – ha spiegato il presidente di Vivere Sorridendo Giovanni Marsala – in particolare chiediamo la riapertura del reparto di Medicina Nucleare. Perché i nostri malati hanno bisogno quotidianamente di esami strumentali che non è possibile fare a Crotone. Quindi: chi ha i soldi si reca a farli a pagamento, gli altri devono per forza andare fuori città». Ma come si sa Crotone è una provincia mal collegata anche col resto della Calabria: senza treni, senza strade e con un aeroporto che funziona al minimo delle sue possibilità, il diritto alla vita e alla salute diventa quasi un miraggio.

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