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Gettonopoli a Catanzaro, dubbi sull’utilizzabilità delle riprese effettuate in Comune

Le cimici sarebbero state istallate prima della proroga di indagine

Palazzo De Nobili sede del Comune di Catanzaro

Le immagini riprese dalle telecamere piazzate nelle stanze e nei corridoi di Palazzo De Nobili potrebbero essere inutilizzabili. A sostenerlo è stato l'avvocato Antonio Lomonaco nel corso dell'udienza camerale tenutasi per discutere dell'archiviazione dei 19 consiglieri comunali finiti nell'inchiesta Gettonopoli. Il collegio difensivo ha chiesto di archiviare le posizioni degli indagati per l’insussistenza dei fatti. L’avvocato Lomonaco nel suo intervento ha sostenuto che le riprese video sarebbero state effettuate senza che la Procura avesse chiesto la proroga delle indagini. Al centro dell'inchiesta le presunte false riunioni delle commissioni grazie alle quali i consiglieri avrebbero ottenuto i gettoni di presenza «senza prendervi parte o partecipandovi solo a intermittenza rendendo di fatto impossibile lo svolgimento delle riunioni».

Nell’aprile scorso il pm Pasquale Mandolfino in 21 pagine aveva avanzato richiesta di archiviazione per tenuità del fatto per i consiglieri che avevano scelto di chiudere la vicenda rifondendo i gettoni di presenza contestati dagli investigatori. Il sostituto procuratore pur sottolineando l’esiguità del danno arrecato aveva evidenziato la «superficialità e insensibilità istituzionale». Posizioni assai diverse rispetto a quelle dei consiglieri Eugenio Riccio e Demetrio Battaglia e degli ex Nicola Fiorita e Gianmichele Bosco per i quali l’archiviazione, già sottoscritta dal gip, è stata piena.

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