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Guardavalle, in classe con la mascherina ma assembrati sui pullman

La protesta di studenti pendolari e genitori

Ammassati come sardine sul pullman che porta a scuola. È la denuncia pubblica dei genitori degli studenti del Basso Ionio che prendono i mezzi per recarsi negli istituti scolastici di Soverato. La scuola è iniziata da poco più di due settimane, ma i problemi non mancano e gli sforzi, alla vigilia del primo suono della campanella, per una ripresa in sicurezza della didattica in presenza, non sembrano essere stati ripagati. Dopo due anni di pandemia durante i quali sono stati penalizzati soprattutto gli studenti delle scuole superiori, l’obiettivo da raggiungere era quello di archiviare definitivamente l’esperienza della Dad, alla quale ricorrere non più sistematicamente, ma solo in caso di assoluta necessità. Prima dell’inizio dell’anno scolastico, il piano di rientro in classe prevedeva lo scaglionamento degli ingressi: alle 8 e alle 10, con uno scarto di due ore anche per l’uscita. Un piano che avrebbe dovuto alleggerire il carico degli studenti sui pullman dei pendolari, ma che sin dai primi giorni si è rivelato impraticabile. Per alcuni studenti pendolari il rientro a casa avveniva anche dopo le 16.30, ma soprattutto non sempre per l’ora di uscita era disponibile un mezzo per farvi rientro. Ecco, quindi, la decisione di riportare alle 8, per tutti, il suono della campanella d’ingresso.

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