Rinviata a giovedì l’udienza preliminare nei confronti di sei indagati coinvolti nell’operazione “Demetra 2”. Inchiesta condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Vibo – con il coordinamento della Dda di Catanzaro – che collega il gravissimo attentato esplosivo del 19 aprile del 2018 a Limbadi (costato la vita a Matteo Vinci) a un traffico di stupefacenti lungo l’asse Limbadi-Soriano.
A determinare il rinvio la richiesta dei termini da parte della difesa degli indagati dopo il deposito, da parte del pm distrettuale Andrea Mancuso, di documentazione. Nello specifico si tratta di un interrogatorio reso da Vito Barbara nel corso del procedimento “Demetra 1”, nonché di verbali dei collaboratori di giustizia Emanuele Mancuso e Walter Loielo, anche questi agli atti del processo in Corte d’Assise. Depositate, inoltre, dal pm alcune sentenze dalle quali si evince l’operatività della cosca Mancuso. Materiale per il quale i penalisti hanno chiesto e ottenuto dal gup di Catanzaro Matteo Ferrante i termini a difesa.
E ancora, nel corso dell’udienza di ieri, attraverso l’avvocato Giuseppe De Pace hanno avanzato richiesta di costituzione di parte civile Sara Scarpulla e Francesco Vinci, genitori di Matteo dilaniato dall’autobomba esplosa tre anni fa in località Macrea di Limbadi. Costituzione di parte civile che è stata ammessa dal gup.
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