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Università di Catanzaro, mal di gola e ansia tra i “trucchetti” per sostenere gli esami a distanza

La commissione di valutazione ha però respinto tali richieste

Il rettore dell’Università Magna Græcia di Catanzaro Giovambattista De Sarro

Mal di gola e attacchi d’ansia. Tra gli escamotage trovati dagli studenti restii agli esami in presenza c’è pure questo e all’Università Magna Græcia spunta il caso dei “furbetti” disposti a fare carte false pur di poter sostenere gli esami da remoto. L’ateneo targato Giovambattista De Sarro però tira dritto e su 25 richieste pervenute ne ha ammesse soltanto cinque. La realtà accademica, dunque, non cede il passo sul ritorno in presenza, insomma. Anzi. Proprio il rettore si chiede «perché gli studenti promotori di tali istanze abbiano preferito chiedere di poter sostenere l’esame a distanza e non di posticiparlo». Sullo sfondo il caso dello studente ammalato di cancro con il quale l’ateneo starebbe provando a interloquire, ma rispetto al quale il numero uno dell’Università, pur senza entrare nel merito delle questioni prettamente mediche, precisa: «Se la richiesta non è stata accolta evidentemente la documentazione presentata era incompleta e comunque si tratta di una richiesta pervenuta nel weekend quando gli uffici non sono operativi». De Sarro, insomma, ribadisce la vicinanza agli studenti e la sua personale volontà di risolvere i problemi, ma si appella alla popolazione studentesca e invoca «richieste che non siano inoltrate all'ultimo minuto, che siano complete e basate su motivazioni serie». Questi i tre pilastri sui quali poggiavano d’altronde le cinque richieste accolte in un contesto nel quale l’università ha ovviamente autorizzato gli esami a distanza per gli studenti residenti in comuni dichiarati zona rossa.

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