Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La crisi del 118 catanzarese "dovuta ai tagli dell’indennità"

Il legale che segue 70 medici convenzionati per il recupero delle somme interviene dopo l’inchiesta sui casi di presunto assenteismo

Ripercorre le tappe che hanno portato alla crisi del 118 nell’area catanzarese e difende la dignità professionale di tutti quei medici convenzionati del Servizio emergenza urgenza, finiti nel calderone mediatico scatenato dall’indagine sui presunti sanitari assenteisti. L’avvocato Antonio Pileggi è al fianco dei medici convenzionati da tempo, circa 70 si sono affidati a lui per affrontare la causa davanti al giudice del lavoro volta a bloccare il recupero delle indennità aggiuntive percepite negli ultimi dieci anni avviato dall’Asp di Catanzaro.
Il legale afferma che sia stata «scatenata una campagna infamante volta a far credere che i gravissimi “disservizi” non siano dovuti alla fallimentare gestione della triade commissariale», ma ai medici che erano andati in malattia «accusati di aver concertato “un’azione ritorsiva per mettere in ginocchio il servizio”, e ciò allo scopo di riavere una “indennità che percepivano illecitamente”». Una ricostruzione che l’avvocato Pileggi respinge con decisione. «I “disservizi” provocati dal presunto assenteismo dei pochi medici presunti “malati immaginari” – spiega il legale – risalgono ai primi mesi del 2020, mentre l’enorme disservizio lasciato in eredità dalla fallimentare gestione commissariale è cronico, essendosi dimessi ben 25 medici per non sottostare alla brutale decurtazione della retribuzione (di oltre mille euro al mese)».

 

Potete leggere l'articolo completo nell'edizione cartacea – Calabria 

Caricamento commenti

Commenta la notizia