Prima sentinella poi spacciatore, così nel quartiere Aranceto si tracciava il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. È drammatico il quadro che emerge dall’inchiesta Drug Family coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta da Carabinieri e Polizia. Sono 36 le persone coinvolte nel blitz, 18 quelle per cui è stata disposta la custodia in carcere. Anche per un sedicenne il Tribunale dei minori ha disposto la misura cautelare.
Al centro dell’indagine un intero nucleo familiare che avrebbe avuto il monopolio nello spaccio di sostanze stupefacenti nel quartiere trasformato in un fortino impenetrabile con tanto di vedette e telecamere di videosorveglianza. A tenere le redini dell’organizzazione sarebbe stato Marco Passalacqua detto Coccio d’Olivo. È lui secondo gli inquirenti ad assumere tutte le decisioni di rilievo relative all'attività e l’approvvigionamento e commercializzazione dello stupefacente, intrattenendo diretti contatti con i fornitori.
Sempre lui a fine giornata avrebbe il compito di fornire ai propri collaboratori una retribuzione dividendo quotidianamente i proventi dell’attività di spaccio. Proprio l’abitazione che divide con la moglie Angela Tropea è il centro di detenzione e spaccio di ogni tipo di droga dalla marijuana all’eroina passando per la cocaina.
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