Il vecchio cronoprogramma che avrebbe visto la fine dei lavori nel 2023 non può più essere rispettato. E così il termine per il completamento della più grande opera sanitaria del territorio, vale a dire il nuovo ospedale di Vibo, viene spostato ancora una volta nel tempo.
I numerosi intoppi, anche di natura giudiziaria oltre che burocratica nonché relativi alle competenze su alcuni aspetti, hanno inevitabilmente portato a superare quella data senza, tuttavia, fissarne una nuova. Dal tavolo è giunta l'accelerazione per l'avvio dei lavori al Fosso Calzone che sta tenendo in scacco tutta l'opera. Interventi di messa in sicurezza che saranno eseguiti a cura della Provincia.
Il vertice si è concentrato su due punti: il progetto definitivo con il relativo riequilibrio del piano economico-finanziario e la messa in sicurezza della parte terminale del Fosso Calzone.
Sul primo aspetto si attende solo il parere del Ministero della Sanità e manca praticamente solo una firma per il disco verde. A seguire verrà varato il progetto esecutivo per il quale vi sono dei tempi tecnici prestabiliti. Sull'altro aspetto tutto dipende dalla Provincia di Vibo con il presidente Solano che si è impegnato in primo persona per definire i lavori di messa in sicurezza del fosso, funzionale alla realizzazione della nuova struttura sanitaria.
"Sono state poste al tavolo tante questioni - ha detto il prefetto Lulli a margine dell'incontro - che verranno sviscerate e approfondite. Il sottosegretario ci darà l'ausilio anche di interlocuzione con gli organi governativi al Ministero della Salute. Quest'opera - ha aggiunto il prefetto - ha trovato ostacoli anche procedurali di tipo finanziario e fino a quando le cose non si allineano non sarà possibile dare un cronoprogramma di esecuzione". Il tavolo è stato quindi aggiornato al prossimo 1 dicembre.
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