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Da circa due settimane la corrispondenza non arriva ai residenti delle palazzine ex Ferrovie dello Stato in viale Tondo. Una situazione che stenta a risolversi e che vede da una parte diciannove nuclei familiari insistere per avere il servizio e dall’altra Poste italiane che lamenta l’assenza, nella zona, della cassetta d’impostazione «cosa che non consente di far ricevere la corrispondenza in condizioni adeguate di protezione». Ciò è quanto emerge da una lettera consegnata a uno dei condomini in cui viene fatto, tra l’altro, riferimento a quanto disposto dalle «Condizioni generali per l’espletamento dei servizi postali» che prevedono «che presso ogni residenza siano installate , a cura e spese della clientela e per garantire la distribuzione degli invii, cassette domiciliari». Ma il fatto è che nelle palazzine ex Ferrovie dello Stato di viale Tondo «le cassette ci sono e sono accessibili – ribadiscono i residenti –. L’accesso agli automezzi nel cortile – aggiungono e chiariscono – è regolato da una sbarra, ma lateralmente vi è il passaggio pedonale, sempre aperto. Per cui nessun impedimento vi è alla consegna delle lettere. Non capiamo, pertanto, perché il portalettere si rifiuti di consegnarci la corrispondenza. Avevamo anche proposto di dare il telecomando per la sbarra, ma la nostra offerta è stata declinata».
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