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Catanzaro, la terza dose non decolla tra gli ultra-sessantenni

È del 10% l’incidenza sulle somministrazioni quotidiane

Nessuna corsa alla terza dose. Tra Catanzaro e provincia la sfida a una maggiore copertura contro il Covid-19 è scattata, ma «molto a rilento». A confermarlo i dati dell’Azienda sanitaria provinciale, ad ammetterlo il responsabile del Servizio prevenzione, Francesco Lucia. A cristallizzare la situazione sono d’altronde numeri certi e incontrovertibili dai quali si evince che le terze dosi incidono per non più del dieci per cento sul totale delle somministrazioni giornaliere. Appare sin d’ora chiarissima, dunque, la linea di demarcazione che differenzia la somministrazione delle terze dosi a chi ha più di 60 anni dalle inoculazioni delle dosi addizionali ai pazienti fragili e immuno-compromessi. È la prenotazione che, richiesta nel primo caso e non nel secondo per via del fatto che fragili e immuno-compromessi sono direttamente seguiti dagli ospedali che li hanno in cura, cambia l’andamento di una curva che viaggia su binari differenti come avviene pure per la cosiddetta dose “booster” riservata al personale sanitario. Nessun centro vaccinale preso d’assalto, insomma, nonostante la preparazione scattata con largo anticipo e che già qualche settimana fa faceva dire a Francesco Lucia: «Noi siamo pronti».

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