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Sant’Onofrio, chiesto il rinvio a giudizio dell’ex sindaco

Avrebbe omesso di firmare ben 232 ordinanze di quarantena da marzo 2020 a gennaio 2021

Onofrio Maragò

Le misure di prevenzione finalizzate ad arginare il fenomeno dei contagi da Covid sono oggetto di valutazione anche dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia. Un’indagine che va avanti da mesi allo scopo di verificare se durante questi ultimi anni, particolarmente segnati dalla pandemia vi siano state delle eventuali omissioni. Per il momento il procuratore Camillo Falvo ed il sostituto Filomena Aliberti hanno chiesto il rinvio a giudizio dell’ex sindaco di Sant'Onofrio, Onofrio Maragò, 54 anni, esponente del Pd. Secondo la pubblica accusa si sarebbe reso responsabile di rifiuto di atti d'ufficio. In sostanza, a parere dei magistrati vibonesi, l'ex sindaco «con plurime condotte esecutive del medesimo disegno criminoso e in violazione della stessa disposizione di legge, in qualità di pubblico ufficiale, nella sua veste di sindaco pro tempore del Comune di Sant’Onofrio, nello svolgimento delle sue funzioni, indebitamente rifiutava un atto del suo ufficio che, per ragioni di sanità, doveva essere compiuto senza ritardo». In particolare, secondo quanto si evince dal capo d’imputazione formulato dalla Procura, dal 17 marzo 2020 al 22 febbraio 2021 Marago «ometteva di emanare 232 ordinanze di quarantena nei confronti di altrettanti soggetti a seguito di proposte dell’Asp di Vibo Valentia».

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