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Catanzaro, omicidio Grande: si aggrava la posizione del pentito Mirarchi

Accolta la richiesta della parte civile

Luigi Grande

Ha agito con crudeltà, si aggrava la posizione del collaboratore di giustizia Santo Mirarchi a processo per l’omicidio del ventenne Luigi Grande. Ieri si è tenuta l’udienza del processo con rito abbreviato davanti al gup del Tribunale di Catanzaro Antonio Battaglia. Il difensore che assiste la famiglia Grande, che si è costituita parte civile nel procedimento, l’avvocato Anselmo Torchia, ha chiesto preliminarmente che a Mirarchi venisse contestata anche l’aggravante della crudeltà del metodo unitamente a quelle già contestate della premeditazione, dei futili motivi e della mafiosità. Il gup Antonio Battaglia ha in proposito dato la parola al pm della Dda di Catanzaro che ha ritenuto di integrare l’imputazione con l’ulteriore aggravante della crudeltà come da richiesta dell’avvocato Torchia.
L’udienza è stata poi rinviata per le discussioni finali e la sentenza. Si tornerà quindi in aula il 21 gennaio. L’omicidio del ventenne catanzarese, secondo la ricostruzione del pm della Dda Debora Rizza, sarebbe da inquadrarsi nella sanguinosa faida scoppiata per il controllo del territorio tra Lido e Roccelletta di Borgia. Il ragazzo si sarebbe trovato solo nel posto sbagliato nel momento sbagliato.

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